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PRESENT JOYS ben oltre le aspettative

È stato un concerto appassionato e appassionante quello che ha inaugurato venerdì 1 novembre presso l’Auditorium Sant’Antonio di Morbegno la stagione autunnale,  che si protrarrà nell’inverno,  di Ambria Jazz. Il concerto è inserito nella rassegna Morbegno Cultura 2019/2020.
Uri Caine al piano e Dave Douglas alla tromba hanno trasportato il pubblico nell’America del jazz più sentito e storico. Un viaggio che ha via via ricordato alcuni grandi artisti che hanno nutrito e fatto crescere questo genere musicale.
A “Devotion” brano del 1818 di Alexander Johnson hanno fatto seguito Milosang e False allegiancies composte da Douglas (come tutti i brani del concerto ad esclusione di Devotion) per omaggiare la grande pianista Carla Bley. “Rose thorn” ha voluto invece ricordare Mary Lou Williams,  altra geniale pianista che a 80 anni suonava con Cecil Taylor. Douglas ha poi spiegato il brano  a seguire, una composizione per solo pianoforte che gli è stata ispirata da un famosissimo trio di comici degli anni ’20/’30, The three stooges (I tre marmittoni) più precisamente da uno dei tre, Curly, che ha dato anche il titolo al brano eseguito da Uri Caine con struggente maestria.
Gli omaggi si sono estesi anche all’Italia con il brano D’Andrea dedicato ad un altro grande del piano: Franco D’Andrea.  Credo si sia intuito che la serata, pur avendo avuto come assoluta protagonista la musica, ha anche dato spazio alla parola, quella di Dave Douglas, che non solo spiegava un brano dall’altro ma che ha voluto anche lanciare un messaggio ad agire. Fare qualcosa per rendere più umano questo caotico e dispersivo mondo odierno e farlo cominciando a condividere la vita con il nostro prossimo.
Ci ha tenuto anche a far sapere che, pur essendo americano, non ha assolutamente nulla a che fare con il suo compatriota che definisce “uomo dai capelli arancioni” noto in tutto il mondo.
Poi è passato ad un altro immenso jazzista , Dizzie Gillespie e lo ha omaggiato con il brano We pray e ci ha ricordato che Gillespie nel 1964 si candido’ alle elezioni presidenziali contro Lyndon Johnson e Barry Goldwater. “Se avesse vinto” ha concluso Douglas “oggi l’America sarebbe ben diversa”. Come dargli torto?
Insomma un concerto di eccellenza anche sul piano umano con due grandi musicisti che sono  stati lungamente, calorosamente e meritatamente applauditi.
                                                                                                                                                                                                                                                                                          PierGiorgio Zucco
Foto: Dave Douglas – Auditorium Sant’Antonio Morbegno, 1 novembre 2019 – by Marina Magri
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