Cosa si può provare nell’essere immersi in un’atmofera di jazz classico alla “Round Midnight” per intenderci, lo splendido film del 1986 di Bertrand Tavernier? A questa domanda possono solo rispondere, oltre ai conoscitori del film ovviamente, tutti coloro che erano presenti domenica 28 luglio nell’auditorium delle Terme di Bormio, essendo la sede originale di Piazza del Crocifisso inagibile causa maltempo, al concerto offerto da AmbriaJazz del “Grant Stewart European Quartet”.
Va subito detto che Grant Stewart, canadese di origini, è un sassofonista (sax tenore) di fama mondiale proveniente da una famiglia decisamente di formazione musicale. Il padre, chitarrista jazz, lo ha fatto esercitare fin da piccolo con brani di icone quali Chet Baker e Coleman Hawkings, mentre il fratello minore, Phil, è batterista famoso per i suoi solo e componente del gruppo di Grant dal 2005.
Stewart ha pensato di creare per questa estate un quartetto europeo che include, oltre a lui, due italiani, Daniele Gorgone al piano, Marco Piccirillo al contrabbasso e l’austriaco Bernd Reiter alla batteria. Una pensata geniale che ha portato questo davvero notevole sassofonista, spesso dai critici paragonato a Dexter Gordon per il suo stile, ad offrire insieme ai suoi compagni/colleghi una serata che ha spaziato da classici quali “Sweet Georgia Brown” ad un omaggio all’Italia con “Estate” del grande Bruno Martino, resa famosa in tutto il mondo dalle versioni incise da artisti quali Joao Gilberto, Chet Baker e Toots Thielemans per citarne alcuni, serata che il pubblico ha ulteriormente reso più lunga di quanto programmato con una richiesta di bis, in realtà diventata di tris, che direi non necessita di ulteriori commenti se non il segnalare un profondo dispiacere di tutti coloro che non erano presenti. O no?
PierGiorgio Zucco
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